7 Marzo 1985, in un appartamento in centro Mosca, un pensieroso Micail Gorbaciov rilegge per l’ennesima volta il suo programma di riforma, mentre al piano di sotto, un gruppo di ragazzi cotonati ascolta Madonna in gran segreto da un mangianastri tentennante. Racconta la sua (forse) prima volta; solo uno di loro parla inglese: traduce e gli altri ridacchiano.
Oltre Manica, sotto il balcone del Garden Lodge, un ostinato Bob Geldof prega l’inamovibile Freddy Mercury, di esibirsi al Live Aid.
Chi diavolo metto al suo posto?
Nel frattempo Robert Ballard, inciampando sul triciclo del figlio, intuisce, dopo un decennio di elucubrazioni scientifiche, dove fosse il relitto del Titanic.
Infine, lontano da quelle incredibili storie, tra montagne bianche che profumano di salsedine, ad una splendida donna iniziano le prime contrazioni. Nove ore più tardi, la mattina dell’8 Marzo, nell’ospedale di Carrara, con un acuto alla Robert Plant, la stessa si libera (ma solo fisicamente) di Sergio Martini.
Sergio cresce con le normali aspirazioni di un bambino di provincia (pilotare dirigibili e guidare ruspe), ma si ritrova inconsapevolmente costretto, per circa diciannove anni, sui banchi di scuola fino al giorno del lancio del tocco (Giurisprudenza).
Nel frattempo non smette di scrivere, spinto dall’illusione di conquista amorosa prima; con la consapevolezza di non riuscirvi comunque, poi. Inizia con la poesia che gli permette di ottenere i primi riconoscimenti da parte della critica. Per la prosa si deve attendere il 2011: due cari amici e qualche bicchiere di vino, lo convincono a smettere di andare a capo. Da quell’epifania joyciana, Sergio trova la sua dimensione reale e definitiva nella narrativa.
Il romanzo Vascelli di carta, primo frutto di questa conversione, vede la luce qualche anno più tardi ottenendo, nel 2019, due importanti riconoscimenti: primo classificato nel Premio internazionale Città di Pontremoli (sezione romanzi inediti) e vincitore del concorso letterario Gli Inediti.
Un anno più tardi Vascelli di carta salpa, finalmente, verso i ripiani in legno delle librerie del bel paese, pubblicato dalla casa editrice Felici Edizioni.